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Fughe per il Weekend

Weekend a Bologna: la “dotta”, la “grassa” e la “rossa”

Vi portiamo con noi a Bologna, capoluogo dell’Emilia-Romagna, che è definita come la dotta, la grassa e la rossa, in un giro nel centro storico del capoluogo emiliano alla ricerca della sua storia e delle sue suggestioni. Vediamo cosa fare e cosa vedere durante un weekend a Bologna.

Weekend a Bologna: cosa vedere?

Una cosa che piace a tutti di Bologna è che nonostante sia una città importante, il suo centro è abbastanza piccolo e non c’è angolo che non si possa raggiungere con le due ruote. Il venerdì e il sabato si tiene uno storico mercato in zona Piazzola. Il mercato è molto grande, con varie bancarelle, prevalentemente di vestiti e oggetti vari, ed è impossibile non notare la presenza multietnica della città, che si integra armoniosamente con il carattere tollerante e socievole del tipico bolognese.

Proseguiamo il giro imboccando una delle vie più famose di Bologna, soprattutto per lo shopping: via dell’Indipendenza. Percorriamo i lunghi portici: ben 40 km che la città può vantare e che la candidano a Patrimonio Unesco proprio per questa peculiare presenza storica. Il viavai di gente è costante e continuo.

Un giro in centro a Bologna

Sbuchiamo in piazza Maggiore, dove sono gli edifici medievali perfettamente conservati a occupare la scena. Partiamo da qui con il giro culturale, ma la Torre degli Asinelli catturerò sicuramente la vostra attenzione e vi verrà voglia di salire fino in cima per godervi Bologna dall’alto.

Questa torre e la Garisenda che l’affianca sono le due più celebri delle 20 rimaste in piedi, costruite dalle famiglie nobili tra il XII e il XIII secolo per dimostrare la propria potenza e difendersi dagli attacchi. A quel tempo si dice che la città turrita ne contasse quasi duecento. Saliamo gli stretti scalini delle rampe di legno fino a raggiungere la cima, rimanendo abbagliati dal magnifico paesaggio che ci si presenta davanti agli occhi.

Bologna “la rossa” si presenta in tutta la sua bellezza, dall’alto dei suoi tetti rossastri e delle sue mura dai colori caldi.

Fontana di Nettuno

Finalmente raggiungiamo Piazza Maggiore e ad accoglierci con il suo sguardo eterno c’è Nettuno, la celebre statua di bronzo super fotografata, situata proprio a fianco di un edificio che si è rivelato davvero una piacevole scoperta: il palazzo Comunale.

Questo posto non è molto frequentato dai viaggiatori ed è davvero un peccato perché ospita dei capolavori molto preziosi. Andate a visitare il palazzo Comunale di Bologna, perché ne vale assolutamente la pena. L’interno di questo palazzo-città, un tempo abitazione del giurista Accursio fino al 1287 poi deposito pubblico di grano, sede degli Anziani Consoli e infine Comune, ospita una ricca collezione d’arte che va dal XIII al XIX secolo. Le venti sale permettono di scoprire alcune delle opere di artisti che hanno reso celebre Bologna come Donato Creti e Ludovico Carracci, ma ci sono anche alcuni ambienti arredati di epoca sette-ottocentesca che meritano di essere visti.

A destra del Comune sorge l’imponente Basilica di San Petronio, fatta costruire dall’autorità civile e mai terminata. L’interno in stile gotico è arioso e illuminato da colori caldi. Qui hanno avuto sede importanti avvenimenti della città come l’incoronazione di Carlo V e alcune sessioni del concilio di Trento. Ma c’è un’altra particolarità che rende originale questa chiesa: il suo interno è attraversato dalla meridiana di Cassini, la più grande al mondo.

Il Palazzo del Podestà e il Palazzo di Re Enzo

Visitare il palazzo del Podestà e il palazzo di Re Enzo, che insieme formano un unico complesso, non è possibile in determinati periodi dell’anno in occasione di eventi.

Dopo, possiamo imboccare Via degli Orefici, addentrandoci in uno dei quartieri più caratteristici di Bologna, il cosiddetto Mercato di Mezzo: un dedalo di viuzze piene di botteghe artigianali e banchi di frutta e verdura. Qui, in un vicolo appartato, si trova la più antica osteria della città: l’Osteria del Sole. Non è un posto qualunque, lo capisci subito. Le pareti trasudano storia e antichi racconti di quotidianità cittadina. In piedi dal 1465, è gestita dalla famiglia Spolaore e qui la regola è una sola, sottolineata nei cartelli all’ingresso: la consumazione di vino è obbligatoria, il resto te lo porti da casa.

Continuiamo a vagare colpiti dalle insegne storiche e dalle invitanti vetrine alimentari della zona e sbuchiamo in piazza della Mercanzia, dove sorge l’elegante edificio omonimo, per poi raggiungere un’altra delle affascinanti chiese del centro storico: la seicentesca S. Bartolomeo, seminascosta dietro le Torri ma dall’interno prezioso, con affreschi di Ludovico Carracci, Guido Reni e Giacomo Alboresi.

Riprendiamo via dell’Indipendenza e chiudiamo questo primo giro culturale di Bologna con la cattedrale metropolitana di S. Pietro, un ampio edificio in laterizi dall’interno veramente spazioso, affiancato da un imponente campanile dove troneggia la più grande campana azionata manualmente al mondo.

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